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Un browser con gli artigli, IceCat

Di BigHat

Nè parliamo con Mister IceCat, Giuseppe Scrivano.

BigHat : Ciao Mister IceCat, vuoi parlarci un pò di te?

IceCat :  Ciao Mister BigHat (questo nome ha a che fare con RedHat?), beh su di me c’è poco da dire: sono uno sviluppatore software e studente di ingegneria informatica che nel tempo libero si diverte con l’informatica ed il software libero.

BigHat : BigHat, stà letteralmente per Big = Grande, nelle dimensioni fisiche , e Hat = Cappello perché reputo di essere uno dei tanti Hat nel mondo.

Di BigHat

Nè parliamo con Mister IceCat, Giuseppe Scrivano.

BigHat : Ciao Mister IceCat, vuoi parlarci un pò di te?

IceCat :  Ciao Mister BigHat (questo nome ha a che fare con RedHat?), beh su di me c’è poco da dire: sono uno sviluppatore software e studente di ingegneria informatica che nel tempo libero si diverte con l’informatica ed il software libero.

BigHat : BigHat, stà letteralmente per Big = Grande, nelle dimensioni fisiche , e Hat = Cappello perché reputo di essere uno dei tanti Hat nel mondo.

BigHat : Perchè IceCat, nel panorama mondiale esistono già molti Browser.

IceCat : L’obiettivo di IceCat non è quello di fornire un browser  tecnicamente migliore, ma è semplicemente quello di migliorare da  un punto di vista etico quello che considero il miglior browser in circolazione, Mozilla Firefox, e renderlo completamente libero.

BigHat : Da indiscrezioni si parla di te anche nel Progetto GNU Italia, parlaci anche di questa iniziativa.

IceCat : Non è assolutamente un indiscrezione, il progetto GNU Italia esiste già da un bel pò, anche se non ha avuto il successo sperato ma sono fiducioso che le cose possano cambiare presto.  A differenza di molte associazioni user-centric, dove gli utenti si scambiano esperienze sull’utilizzo del software, GNU Italia vuole essere un gruppo hacker-centric, che raccoglie chi sviluppa attivamente il software libero e si scambiano esperienze sullo sviluppo vero e proprio.  Già esistono gruppi simili tra cui GNU Espana e GNU Mexico.  Tutto ciò non va visto come un gruppo d’èlite, infatti tutti sono invitati ad iscriversi, ma semplicemente come un modo di affrontare il discorso da un punto di  vista leggermente diverso. Infatti uno degli obiettivi è quello di far capire alla gente che affinchè il software libero può essere usato, c’è bisogno di qualcuno che lo scrive, quando lo si usa si fa un favore solo a sè stessi, c’è bisogno di supportarlo attivamente (e/o economicamente!).

Troppe persone parlano di cose che non appartengono alla loro esperienza facendosi portavoci di cose che hanno appreso indirettamente, parole e concetti buttati senza sapere realmente quello che ci sta dietro, persone, progetti e idee.

Diffidate di queste persone, di chi parla di “open source” (che è una metodologia di sviluppo e non tratta problemi etici) e all’occorrenza vi consiglia pure software non libero.

Bisogna essere critici e capire le cose nella loro essenza, per evitare di essere sudditi e questo discorso vale non solo per il software libero.

Sfortunatamente oggi l’università non offre questo ma a volte si limita ad addestrare un esercito di scimmie programmatrici, una specie protetta dai migliori regimi, e legarle ad un software proprietario in particolare.  Le licenze Microsoft “regalate” agli studenti non sono frutto di una sovrannaturale bontà ma sono le future catene per moltissime persone e questo Microsoft lo sa benissimo. Ma prima di potersi porre come una alternativa è necessario comprendere le ragioni che portano a tutto ciò e GNU Italia vuole essere proprio questo: la possibilità di vedere con i propri occhi quello che succede veramente dietro le quinte.

Non è necessario essere programmatori o smanettoni ma semplicemente avere la curiosità di esplorare la realtà.  Ancora GNU Italia è work-in-progress ma spero possa concretizzarsi presto.

BigHat : Ritornando ad IceCat, ci spieghi lo sviluppo di un progetto GNU.

IceCat : Un maintainer GNU è abbastanza libero nello sviluppo software, progetti diversi adottano metodologie diverse anche se ci sono regole condivise da tutti i progetti, tipo GNU coding standards, che dà linee guida dall’uso corretto della licenza a come indentare il codice scritto.  Una cosa che risulta evidente è come lo sviluppo è influenzato dalla maturità del progetto, progetti tipo coreutils (raccoglie tutte i programmi di base come ls, cp, find, tail…) o emacs, sono abbastanza statici ed evolvono lentamente, altri meno maturi evolvono più velocemente.

BigHat : Ci descrivi la giornata tipo di Mister IceCat.

IceCat : La maggior parte della mia giornata tipo la passo in ufficio, poi mi alterno tra tante piccole altre cose, tra cui studiare.  Durante la settimana il mio contributo al free software è abbastanza scarso, mi limito ad operazioni di routine e raramente mi capita di sviluppare qualcosa.

Questo non vale quando ci sono release in vista perchè cerco di risolvere tutti i problemi appena possibile e mi capita pure di lavorarci fino alla mattina successiva.

Nel week-end cerco sempre di ritagliarmi un pò di tempo libero per dedicare al free software e per sperimentare nuove idee.

BigHat : Quali sono i principali obiettivi di IceCat ?

IceCat : L’obiettivo di IceCat è uno solo: essere completamente libero!  In passato, quando il progetto IceCat è nato, alcune parti del browser Firefox non erano libere.  Probabilmente è stato pure merito delle pressioni di IceCat e del progetto GNUzilla su Mozilla ma per fortuna le nuove versioni di Mozilla Firefox sono libere, almeno per quanto riguarda il loro codice sorgente, però continuano a supportare plugins e addons non liberi.  Questo non lo accettiamo.

Molti degli addons disponibili sui loro servers non sono liberi e vengono a mancare tutte le libertà per le quali la Free Software.

BigHat : Cosa ci dice di GNU MyServer?

IceCat : Dopo che GNU aveva un suo browser ufficiale, abbiamo pensato, perchè non avere pure un web server?  Così MyServer, un progetto che avevo iniziato per gioco diversi anni fa, è diventato il web server GNU ufficiale.  Stiamo lavorando alla prima release GNU ufficiale, anche se probabilmente non è ancora maturo come altri prodotti, tipo Apache Httpd, può essere già considerato una valida alternativa.

Tra i punti di forza, MyServer è basato su una architettura ad eventi, che lo rende estremamente veloce e scalabile, e allo stesso tempo necessita di pochissime risorse per lavorare.

Per MyServer abbiamo adottato una metodologia agile di sviluppo, cercando di facilitare l’ingresso di nuovi developers, una cosa spesso sottovalutata dagli altri progetti; per fare questo manteniamo una lista di mini-task, a volte banali, ma che messi insieme contribuiscono a migliorare l’intero progetto.

Ancora c’è molto da fare, chi è interessato al progetto può contattarmi in privato o usando la mailing list pubblica, la seconda opzione è da preferire per fare in modo che anche gli altri developers potranno seguire la discussione.

BigHat : La nostra intervista si conclude qui. Ti ringraziamo per la disponibilità ci farebbe piacere avere i tuoi riferimenti, grazie.

IceCat : Il modo più diretto è quello di contattarmi via e-mail all’indirizzo gscrivano@gnu.org.  Mi potete trovare pure su IRC, sulla rete irc.freenode.net, il mio nick è “giuseppe”.

Grazie per l’attenzione, buon hacking a tutti!

Link:

1)Home Page di Giuseppe Scrivano, http://it.gnu.org/~gscrivano/

2)Progetto GNU IceCat, http://it.wikipedia.org/wiki/GNU_IceCat

3)GNU Italia, http://it.gnu.org/

4)Progetto GNU MyServer, http://www.myserverproject.net/index.php/Main_Page

 

vilgio [BIGHAT]

http://www.vilgio.hacklab.info

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