Rete
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Utilizzo di ssh
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Specificare un altro utente per il login
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ssh -l
Copiare un file usando ssh come supporto (scp)
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scp Redirect di una porta remota alla macchina locale :: ssh -L nota Rete Utilizzo di ssh Specificare un altro utente per il login :: ssh -l Copiare un file usando ssh come supporto (scp) :: scp Redirect di una porta remota alla macchina locale :: ssh -L nota ssh -L 3389:192.168.1.1:3389 indirizzofirewall a questo punto è possibile lanciare:: rdesktop localhost e collegarsi al terminal server 192.168.1.1. Configurare accesso ssh senza richiesta password :: ssh-keygen -b 1024 -t rsa poi copiare la chiave pubblica generata (nel file .ssh/id_rsa.pub) nel Disabilitare l’accesso da rete a root il file /etc/securetty contiene la lista dei device da dove l’utente ttyS* terminali seriali (modem ecc) ttyp*, ttyq*, etc terminali di rete Alcune opzioni utili di nmap Dal lanciare come root:: nmap -v -sT -O “host” per una scansione “half-open”:: nmap -v -sS -O “host” Info su un dominio :: whois “dominio” Forwarding banale con ipchains:: ipchains -F forward con iptables:: iptables –flush iptables –table nat –append POSTROUTING –out-interface ppp0 -j MASQUERADE Bloccare l’accesso incondizionato da un determinato IP Mettere una linea con l’indirizzo IP in /etc/hosts.deny o in caso di firewall:: ipchains -I input 1 -s xxx.xxx.xxx.xxx -j DENY oppure bloccare la route verso un host:: route add -host “ip host” reject Esempi pratici di wget Scaricare un sito (con link interni) e mantenerlo nella directory wget -nH -r sito Uso di fetchmail :: set daemon 600 #poll di 10 min Collegamento via seriale ai dispositivi Si parte lasciando **spento** il dispositivo :: minicom -s sistemare le impostazioni (tipicamente 9600 8N1) accendendo il dispositivo se ne vedrà il boot rinetd: trasferimento di servizio da un pc ad un altro Si configura in /etc/rinetd.conf:: hostinterfaccia porta host destinazione porta Uso di lftp per gestire il mirror dei siti via ftp esempi di utilizzo:: lftp -u questo comando permette di fare il mirror del sito remoto copiando solo i file nuovi, l’opzione –parallel=1 serve in alcuni casi quando il sito remoto consente solo una connessione ftp alla volta, l’opzione –delete cancella i file locali non presenti in remoto, l’opzione –exclude evita di copiare i file che corrispondono :: lftp -u fa l’esatto contrario del comando precedente, copia il contenuto del locale in remoto ed elimina i file che non esistono piu’ in locale Samba Samba parte di un dominio NT **Versione 2.x** Prima aggiungere il nome NetBIOs della macchina sulla lista degli smbpasswd -j NTDomainName -r PDCName infine cambiare in smb.conf security = domain, verificare che la voce password server = nome_del_server **Versione 3.x** Per aggiungere la macchina nel dominio NT:: net join -S PDC -UAdministrator%password va inoltre installato winbindd, se non si vogliono replicare gli utenti del dominio anche lato linux, bisogna modificare il file smb.conf nella sezione **global** :: # separate domain and username with ‘+’, like DOMAIN+username oltre ai soliti parametri di samba per poter far parte di un dominio:: workgroup = NOMEDOMINIO inoltre ora bisogna modificare il pam per permettere l’autenticazione tramite /etc/pam.d/common-auth aggiungere:: auth sufficient pam_winbind.so in:: /etc/pam.d/common-account aggiungere:: account sufficient pam_winbind.so far ripartire winbindd:: /etc/init.d/winbindd restart ora con un:: wbinfo -u si dovrebbe vedere la lista degli utenti gestiti dal PDC. Copiare la lista degli utenti unix per Samba :: cat /etc/passwd | mksmbpasswd > /etc/samba/smbpasswd oppure:: smbpasswd utente addtosmbpasswd Look up di un client NT dall’indirizzo IP :: nmblookup -U PDC_NAME -AS indirizzo_ip Risoluzione dei nomi tramite wins Installare samba (per DebIan anche apt-get install winbind), modificare:: /etc/nsswitch.conf alla riga:: hosts: files dns winbind wins Apache Evitare il browsing delle directory e abilitarlo solo in alcune :: Directory /var/www Directory /var/www/directorydarenderebrowsable Area visitabile solo ad alcuni utenti Nella sezione Directory che si vuole:: AuthName “Area protetta” per aggiungere un utente al file di password utilizzare:: htpasswd /etc/apache/htpasswd utente la stessa cosa puo’ essere fatta tramite .htaccess sempre che nella configurazione globale di apache sia permesso modificarne il comportamento tramite questo file, è sufficiente inserire il file nella directory che si vuole abilitare tramite password con il seguente contenuto:: AuthUserFile / require user nomeutente come nel caso precedente per le password:: htpasswd .htpasswd nomeutente Postfix Ciao ciao, `Ciao Spam` :Autore: Flavio Visentin Ultimamente ha fatto molto discutere__ l’iniziativa di `ciaospam.it`, Ecco una ricetta che permette di eliminare del tutto l’assillo: 1. Creare di una *mappa* che contiene gli indirizzi da rifiutare:: # echo “info@ciaospam.it REJECT” >> /etc/postfix/rompiscatole 2. Informare della cosa `postfix`:: # echo “smtpd_sender_restrictions = check_sender_access \ __ http://www.freelists.org/archives/linuxtrent/07-2004/msg00623.html X11 Gestione dei tasti multimediali Controllare i valori numerici ritornati premendo il tasto dopo aver lanciato ‘xev’. Controllare il codice di X11 controllando i valori numerici in in /etc/X11/xkb/keycodes/xfree86) Aggiungere una sezione a /etc/X11/xkb/symbols/inet con quei codici collegandoli ai codici per XFREE86 magari facendo una copia del file prima…ad esempio:: // portatile sconosciutissimo Control Alt Canc in VNC o menu Per attivare il menu del VNC che nella versione di windows è Per spostare il mouse con la tastiera Ctrl+Shift+Num Lock: Senti un beep. Sposti il cursore con i tasti:: 7 8 9 4 6 1 2 3 sul tastierino numerico. Selezioni un tasto del mouse con i tasti “/” (sinistro), “*” Caratteri balenghi con la tastiera italiana :: ` = AltGr + ‘ oppure AltGr + ù Configurazione di XKB Un’ottima guida, seppure in inglese: Per vedere la risoluzione attuale di X :: xdpyinfo Per far partire X su un altro terminale Per avere più sessioni X sulla stessa macchina:: startx — :1 Altro modo:: Xnest :1 fornisce una finestra contenente un X server. Esempio interessante di applicazione che è contemporaneamente un X client e X server. xnest come client È possibile con xnest per esempio collegarsi a un xdm (o gdm) che ha attivo l’xdmcp, X Display Manager Protocol (stile rdesktop):: Xnest :1 -query indirizzoserver Mouse in X e su console Probabilmente è sufficiente mettere in /etc/gpm.conf:: device=/dev/psaux poi nel file di configurazione di X /dev/gpmdata come device per il mouse Tasti windows in X aggiungere in ~/.Xmodmap:: keycode 115 = F13 quindi in .xsession: modmap ~/.Xmodmap. Ora F13, F14 e F15 sono sx-Win Esportare il display tramite ssh Assicurarsi che sul server sia abilitata la voce:: X11Forwarding yes in /etc/ssh/sshd_config, quindi sul client esportare il display *prima* di effettuare la connessione ssh:: export DISPLAY=:0.0 a questo punto collegandosi via ssh al server con le opzioni:: ssh -X -C (per la compressione) è possibile lanciare le applicazioni in modo che visualizzino il display sul client, attenzione sul server dev’essere installato il client X (xbase-clients per DebIan) Gestione font decenti installare possibilmente i font di Microsoft, su debian:: apt-get install msttcorefonts sistemare sempre per primi i font “bitmapped” nel file di configurazione di xfree, esempio:: FontPath “/usr/lib/X11/fonts/100dpi” # font bitmap Cambiare i font di un applicazione E’ sufficente utilizzare xlsfonts e inserire il font selezionato nel *xterm*font: si possono fare delle prove con:: xterm -fn una volta terminato lanciare:: xrdb -merge ~/.Xdefault Cambiare i font per GTK 1.X E’ sufficente utilizzare gtkfontsel e inserire il font selezionato nel style “default” Avviare un applicazione all’avvio di xdm senza la necessità del login dell’utente Creare uno script e salvarlo in /etc/X11/xdm/Xsetup, attenzione viene lanciato dall’utente root Installazione di grub :: grub-install device Hylafax: stampare i fax in entrata Per stampare direttamente i fax in entrata di hylafax , aggiungere nel $FAX2PS $1 | lpr Chi utilizza cosa Per vedere che processo sta utilizzando la tal porta :: fuser port/tcp o udp Per vedere che processo sta utilizzando il tal file :: lsof | grep file Per vedere i processi che stanno in ascolto :: netstat -l Cambiare una stringa in uno o più file sed -i ‘s:stringadasostituire:stringanuova:g’ * oppure:: perl -pi -e ‘s/stringadasostiruire/nuovastringa/g’ * cambiare password ad un utente di postgresql :: alter user utente with password ‘password’; o se si usano password criptate:: alter user utente with crypted password ‘password’; Configurare la scheda sonora Installare la documentazionie del kernel e seguire le indicazioni per Togliere i beep fastidiosi in x:: xset b off in console:: setterm -blength 0 Togliere i messaggi di errore dalla console Modificare /etc/syslog.conf in modo da deviare il log su file , o per dmesg -n1 Estrarre un attachment mime da un file :: metamail -w file Dischi CD Floppy Chiavette USB Copiare una distro da una partizione all’altra (anche non uguali) :: tar cfv – * | (cd /mnt/disk2 ; tar xfv -) oppure:: cp -avx /mnt/dev1 /mnt/dev2 altrimenti:: cp -ra / /hda2 Ricreare il device di un disco :: mknod -m 660 nomedev( per es hda1) b 3 1 per debian poi:: chgrp disk nomedev Per rimontare un disco in rw :: mount /device -o remount,rw Recupero di un floppy danneggiato RecuperaDischetto, con una ricetta di Andrea Gelpi Masterizzare Aggiungere un masterizzatore ide senza ricompilare il kernel originale in /etc/lilo.conf aggiungere:: append=”hdX=ide-scsi” dove X e’ la lettera del device e in /etc/modules:: ide-scsi CD Audio :: cdrdao copy –on-the-fly –speed 2 –device 0,0,0 –source-device 0,1,0 \ CD Dati :: cdrecord -v dev=0,0,0 speed=4 -isosize /dev/cdrom Convertire da ext2 a ext3 e viceversa Anche su fs montato:: tune2fs -j /dev/hdaX su fs *smontato*:: tune2fs -O ^has_journal /dev/hdaX e per sicurezza:: fsck.ext2 -f /dev/hdaX Utilizzo chiavetta usb Assicurarsi di avere in /etc/fstab:: usbdevfs /proc/bus/usb usbdevfs defaults,noauto 0 0 installare il modulo usb-storage:: modprobe usb-storage ora è possibile montare la chiavetta:: mkdir /mnt/chiavetta in realtà sda1 è il nome del device in una configurazione desktop standard cd /dev/ eventualmente è possibile modificare l’fstab in modo da poter montare la chiavetta agilmente da kde o gnome:: /dev/sda1 /mnt/chiavetta auto user 0 0 Avere un report dell’hardware del sistema Si può utilizzare il comando:: lshw Uso di GNU PG Creare una nuova chiave :: gpg –gen-key Esportare una chiave pubblica :: gpg –armor –export Copiare la chiave privata di Gnu PG da una macchina ad un’altra :: gpg -armor –export-secret-keys “nome e/o indirizzo di posta” > mykey.sec gpg –import –allow-secret-key-import < mykey.sec
Ascoltare la radio è facile
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Rai 3 ad esempio è ascoltabile con::
realplay http://www.radio.rai.it/new_player/radio3.ram
Disabilitare il reboot con CTRL ALT CANC
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commentare la line in /etc/inittab::
ca::ctrlaltdel:/sbin/shutdown -t3 -r now
Ripristinare la password di root
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Fare il boot specificando Linux init=/bin/sh::
# mount -n -t remount,rw /
# mount -avt nonfs,noproc,nosmbfs
# cd /etc
# vi passwd
# vi shadow
mettere il secondo campo (la password) vuoto
Il primo mount fa si che il root filesystem (dove presumibilmente
giace la directory /etc e quindi il file delle password...) sia
scrivibile; il secondo monta tutti gli altri filesystem che non siano
NFS o roba comunque non utile.
La modifica della password a questo punto può essere fatta con un
qualsiasi editor, come indicato sopra, oppure normalmente con il
solito::
# passwd
Enter new UNIX password:
Retype new UNIX password:
Rinominare una serie di file
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Esiste l'utilissima utility rename contenuta nel pacchetto perl::
rename 's/pippo/pluto/' *
macutio segnala un'alternativa contenuta in util-linux che usa questa sintassi::
rename from to files
from: la substring da sostituire
to: la substring con cui sostituire from
files: il file cui applicare la sostituzione
Kernel
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Dove diavolo trova Linux l'elenco dei moduli da installare?
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Due cose da sapere riguardo ai moduli:
1. il caricamento di alcuni moduli viene effettuato al volo quando ce
n'è bisogno (se il kernel e` stato compilato per comportarsi cosi`,
ed è la stragrande maggioranza dei casi).
Tipicamente ciò succede quando si tenta di accededere a un block
device o ad un char device in /dev.
Ad esempio, quando si tenta di accedere ad un dispositivo SCSI, il
kernel di fatto manda in esecuzione un bel::
modprobe block-major-8
e normalmente, in /etc/modules.conf c'e` un bel::
alias block-major-8 per cui l’effetto finale è quello per cui vien fatto un modprobe 2. oppure, negli script di boot (del tipo /etc/rc.d/boot.local o modprobe del caso. modprobe è un comando che non fa altro che leggere il proprio C’è da tener ben presente una differenza fondamentale tra l’usare 3. modprobe è a conoscenza delle dipendenze esistenti tra i moduli (e 4. insmod invece non sa niente di tutto questo. Per cui la regoletta è: usare sempre modprobe, salvo che non si abbia Il kernel esegue:: modprobe -s -k (attraverso una call a `request_module() – “-s“ per fare il logging attraverso syslogd e – “-k“ per impostare l’autocleaning sul modulo caricato (o moduli) Questo meccanismo è piuttosto singolare: il kernel invoca un programma `Come viene spiegato qui`__, è possibile correggere il path del __ http://www.linuxhq.com/kernel/v2.4/doc/kmod.txt.html Sembra che la cosa sia piaciuta, perché in realtà il kernel offre un Note per kernel hackers: “call_usermodehelper()“ e available = check_for_feature(); Riferimenti: * kernel/kmod.h e kernel/kmod.c * Documentation/modules.txt * net/socket.c per un esempio di come usare request_module() * http://www.xml.com/ldd/chapter/book/ch11.html p.s. : DebIan offre quel favoloso strumento che si chiama modconf!:) Spiccioli di grafica Immagine trasparente con Gimp? :: Livello -> Trasparenza -> Aggiunta canale alpha Seleziona -> Per colore Modifica -> Pulisci Ridurre le dimensioni di un filmato :: apt-get transcode 😉 transcode -i originale.mpg -y ffmpeg -F mpeg4 -o ridotto.mpg -Z 400×200 Qemu, boot da CD Creare un immagine su disco:: dd of=nomeimmagine.img bs=1024 seek=numerobyte count=0 nota, numero byte può essere espresso anche in mega esplicitando una M maiuscola dopo la cifra, un esempio di avvio di qemu con l’immagine creata:: qemu -hda nomeimmagine.img -cdrom /dev/cdrom -boot d -m 256 -enable-audio -user-net -pci — diaolin: puoi trasformare le immagini di vmware in immagini di qemu con vmdk2raw. — diaolin: puoi creare una immagine anche senza usare dd ma lanciando il comando:: qemu-mkcow [-f disk_image] cow_image [cow_size] esempiuccio:: immagine raw da 5Gb Utilizzo di find Esempio di utilizzo di find:: find /directory/ -iname “file*” -exec cat {} \; Conversione di codifica dei file con iconv iconv è un utility che permette di convertire un file da una codifica all’altra, il programma si blocca se c’e’ qualche carattere non supportato nella nuova codifica visualizzando la riga contenente l’errore è quindi possibile sistemare il file, esempio di utilizzo:: iconv –from-code utf-8 –to-code iso-8859-1 file.txt -o file.new Caratteri di escape A volte è utile utilizzare dei caratteri di escape, ad esempio per colorare il file /etc/motd (il benvenuto che si ha quando ci si collega ad un PC), il carattere di escape viene rappresentato con ^[ ma è un carattere singolo non due, per produrlo o utilizzare un editor pensato a questo scopo tipo:: tetradraw oppure ecco alcune note per gli editor più comuni:: emacs: ^Q ESC alcuni caratteri di escape utili:: blu ^[[44;37m altri colori:: Nero 0;30 Grigio Scuro 1;30 fonte: http://it.tldp.org/HOWTO/Bash-Prompt-HOWTO-5.html
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il servizio a cui vogliamo accedere e dev’essere visibile dal gateway, esempio::
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.ssh/authorized_keys del server
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root puo’ connettersi, se si concellano tutte le voci lasciando da
tty1 a tty8, l’utente potra’ collegarsi solo dalla console.::
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ipchains -P forward DENY
ipchains -A forward -s 192.168.10.0/24 -j MASQ
ipchains -A forward -i ppp0 -j MASQ
echo 1 > /proc/sys/net/ipv4/ip_forward
iptables –table nat –flush
iptables –delete-chain
iptables –table nat –delete-chain
iptables –append FORWARD –in-interface eth0 -j ACCEPT
echo 1 > /proc/sys/net/ipv4/ip_forward
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ipchains -I forward 1 -s xxx.xxx.xxx.xxx -j DENY
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corrente senza il prefisso www.host.. ::
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set syslog
poll mail.server.it with proto POP3:
user “utentediposta” there with password “” is utentelinux here;
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exit (senza uscire dall’applicazione)
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account macchina del PDC, stoppare SMBD e NMBD poi scrivere::
encrypt password sia YES e aggiungere::
winbind separator = +
# use uids from 10000 to 20000 for domain users
idmap uid = 10000-20000
# use gids from 10000 to 20000 for domain groups
idmap gid = 10000-20000
# allow enumeration of winbind users and groups
winbind enum users = yes
winbind enum groups = yes
security = domain
password server = *
encrypt passwords = Yes
passdb backend = tdbsam guest
il PDC, farsi una copia di backup di /etc/pam.d e modificare i file in essa contenuti in questo modo::
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Options (eliminare l’eventuale Indexes)
/Directory
Options indexes FollowSymLinks
/Directory
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AuthType Basic
AuthUserFile /etc/apache/htpasswd
require user utente
AuthGroupFile /dev/null
AuthName EnterPassword
AuthType Basic
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che per limitare lo spam obbliga a *farsi riconoscere*…
# postmap /etc/postfix/rompiscatole
> hash:/etc/postfix/rompiscatole” >> /etc/postfix/main.conf
#/etc/init.d/postfix reload
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partial alphanumeric_keys
xkb_symbols “portatilesconosciutissimo” {
key
key
key
key
key
key
key
};
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accessibile tramite mouse, premere F8, verrà visualizzata l’opzione la
voce send ctrl alt del
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(centrale) e “-” (destro), sempre sul tastierino numerico. Poi con
“5” simuli un click con quel tasto, con “0” lo si mantiene premuto e
con “.” lo si rilascia.
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{} = AltGr + 7 e AltGr + 0
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http://www.charvolant.org/~doug/xkb/html/xkb.html
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repeat_type=raw
type=ps2
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keycode 116 = F14
keycode 117 = F15
, dx-Win e menu-contestuale.
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FontPath “/usr/lib/X11/fonts/75dpi”
FontPath “/var/lib/defoma/x-ttcidfont-conf.d/dirs/TrueType” # font scalabili
FontPath “/var/lib/defoma/x-ttcidfont-conf.d/dirs/CID”
FontPath “/usr/lib/X11/fonts/encodings”
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file ~/.Xdefault, esempio::
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file ~/.gtkrc, esempio::
{
font = “-adobe-courier-medium-r-normal-*-12-120-75-75-m-*-*-*”
}
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file /var/spool/fax/bin/faxrcvd il comando::
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::
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la propria scheda, “pnpdump > isapnp.conf“ genera il file di
configurazione da editare per abilitare le varie opzioni, usare
modconf per installare definitivamente i moduli
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bloccarlo definitivamente::
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–driver generic-mmc –source-driver generic-mmc –force
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mount /dev/sda1 /mnt/chiavetta
(senza dischi scsi ecc), comunque caricando il modulo usb-storage
in /var/log/messages si dovrebbe vedere il nome del device assegnato, nel caso non esistesse il device è possibile crearlo con MAKEDEV::
MAKEDEV sda
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del modulo specifico, che risulta nel caricamento del modulo e di
tutti gli altri moduli da cui esso dipende. Bello, eh? 🙂
simili, cambiano da distribuzione a distribuzione), ci sono i
vari::
file di configurazione (che è /etc/modules.conf) e lanciare insmod e
rmmod (che fanno il “vero” lavoro) con i parametri opportuni.
modprobe e l’usare direttamente insmod/rmmod:
oltre a caricare quello che gli dici, carica prima anche quelli di
cui ha bisogno, eventualmente eseguendo anche le fasi di pre e post
install e passando le opzioni specificate con *options*). E tanto
per cambiare, viene fatto esattamente l’opposto quando si tratta di
rimuovere un modulo (“modprobe -r“).
una ragione valida per usare insmod/rmmod.
dopo aver adeguatamente settato l’environment.
in userspace. Da quanto capisco, è stato scelto di fare così perché
questa strategia semplificava di molto la gestione del loading on
demand dei moduli (cioè non si deve replicare buona parte di quello
che fa “modprobe“ in kernel space, modprobe permette una discreta
flessibilità e configurabilità, vedi le varie
“pre-install“/“post-install“/“pre-remove“/“post-remove“).
programma da eseguire sostituendo il valore di default.
meccanismo del tutto generale per richiedere l’esecuzione di
programmi in userspace: “call_usermodehelper“, che apparentemente
funziona come la nota “execve(2)“.
“request_module()“ sono sincrone, cioè dormono finché il programma
invocato non è terminato (con ovvie conseguenze su gestione di
lock/semafori e necessità di scrivere codice rientrante) e non c’è
verso di sapere se l’azione fatta dal programma invocata si è conclusa
con successo o meno. Il codice è simile a::
if (!available)
request_module(“feature”);
if (!check_for_feature())
goto error
else
goto success
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qemu-mkcow nuova.raw 5000
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vi: ^V ESC
joe: ` 0 2 7
jed: ` ESC
normale ^[[40;37m
clear ^[[H^[[J
Blu 0;34 Blu Chiaro 1;34
Verde 0;32 Verde Chiaro 1;32
Ciano 0;36 Ciano Chiaro 1;36
Rosso 0;31 Rosso Chiaro 1;31
Viola 0;35 Viola Chiaro 1;35
Marrone 0;33 Giallo 1;33
Grigio Chiaro 0;37 Bianco 1;37