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Linux in età prescolare: Gcompris e TuxPaint

Laboratorio della Scuola Materna ‘Carli’ di Villamontagna

 

Di Sonia Ferrazza, Maria Cleva, Sara Tojer, Paolo Francesco Lenti

 

Laboratorio della Scuola Materna ‘Carli’ di Villamontagna

 

Di Sonia Ferrazza, Maria Cleva, Sara Tojer, Paolo Francesco Lenti

 

In questo articolo si è voluto riassumere, anche se non in maniera esaustiva per la grande varietà di aspetti coinvolti in un processo didattico, il progetto di introduzione di un mini laboratorio informatico composto da tre postazioni Edubuntu, pc obsoleti dono di privati, rivitalizzati grazie all’utilizzo della distribuzione GNU/Linux.

La prima naturale domanda che ci si pone dinanzi al perché dell’introduzione di un computer nella scuola materna trova immediata risposta nel mondo che ci circonda, immerso in una rivoluzione tecnologica continua in ogni campo, e questo d’obbligo fa pensare anche all’impatto sociale ed etico dell’Open Source e del sistema operativo GNU/Linux.

E’ impensabile rimanere immobili e continuare ad insistere esclusivamente con vecchi strumenti e consolidate esperienze didattiche, è indispensabile percorrere nuove strade ed indagare nuovi modelli di apprendimento che rispondano adeguatamente ai mutamenti della società, in linea con la legge 444/1968 che identifica in modo preciso le funzioni della Scuola Materna, quale primo grado di istruzione del sistema scolastico.

Gli Orientamenti indicano “la Scuola Materna come luogo in cui le insegnanti possono avvalersi di tutte le strategie e le strumentazioni che consentono di orientare e guidare gradatamente lo sviluppo del bambino”.

Gli obiettivi prefissati sono quelli di familiarizzare con il PC, conoscere le principali parti del computer, utilizzare il mouse al fine di migliorare il coordinamento e la manipolazione, utilizzare la tastiera ed i programmi individuati nella suite GCompris per sviluppare abilità percettive, immaginative, logiche e linguistiche, incentivare un approccio creativo mediante l’utilizzo di semplici programmi di grafica quali TuxPaint o Mr Patata.

Il primo passo è stato basare l’approccio al computer come uno strumento di tutti e non ‘dei grandi’, sono stati quindi tutti i bimbi a decidere di comune accordo dove posizionarli e, soprattutto, che nome dare a ciascuno:

i tre ‘pinguini’ diventano Qui, Quo e Qua, e conseguentemente monitor e case vengono ‘decorati’ spontaneamente con disegni e ritagli di fumetti per identificarli immediatamente, ‘diventando’ così dei bambini, che possono manipolare liberamente, come gli altri oggetti presenti nella sezione.

Il passo successivo è naturalmente comunicare che è responsabilità di ciascuno preservarne il buon funzionamento nel tempo per sé e per gli altri mediante l’applicazione di semplici regole di utilizzo. Si sono così formati spontaneamente dei mini-gruppi in cui era sempre presente un bambino più bravo che seguiva ed aiutava i suoi compagni nell’utlizzo comune del programma che avevano deciso di eseguire:

é stato interessante osservare come spontaneamente è nata da più gruppi l’esigenza di documentare queste regole di base per tutti.

I bambini hanno creato una ‘documentazione’ consistente in una serie ordinata di disegni delle operazioni che andavano a fare (p.e. inserimento password o fine sessione di lavoro) con tanto di riproduzione delle azioni (sposta il mouse o usa la tastiera) e delle icone (uomo che corre o porta per chiudere la sessione) utilizzate in ciascuna operazione: uso, imparo e condivido, in pieno spirito Open Source!

La metodologia scelta per raggiungere gli obiettivi prefissati è stata quella di lasciare al bambino la possibilità di sperimentare liberamente le modalità di utilizzo di tastiera e mouse e dei programmi installati, intervenendo solo su richiesta del bambino e posizionando le icone dei principali programmi sulla scrivania in modo da renderle immediatamente disponibili.

Quasi tutti sono stati in grado, sin da subito, di inserire nome utente e password per effettuare il login e di eseguire correttamente la procedura di arresto e, naturalmente, di utilizzare i programmi della suite di GCompris.

Con stupore alcuni di loro, dopo poco tempo, erano in grado di navigare autonomamente nel menù dei programmi alla ricerca di giochi e ‘cose’ nuove e di eseguire operazioni complesse quali spostare una icona dal menù programmi sulla scrivania, cambiare lo sfondo o spostare le barre dei menù.

Alcune doverose considerazioni vanno fatte sulla scelta del sistema operativo Linux e del software OpenSource: la prima è che in questo modo è stato possibile utilizzare dell’hardware altrimenti inutilizzabile con S.O. ‘moderni’.

Importantissima poi la possibilità di provare i programmi prima di introdurli, cosa impossibile nel caso di utilizzo di programmi commerciali.

Per finire la possibilità di ‘suggerire’ e magari di vedere accolte da parte degli sviluppatori migliorie e consigli sui programmi usati dai bambini.

Da non sottovalutare poi l’aspetto economico, cosa che probabilmente avrebbe fermato sul nascere questo progetto, che invece è stato ‘attrezzato’ in pochi giorni e che è sicuramente replicabile in altre realtà territoriali così come in aree svantaggiate grazie al minimo impegno ed alla disponibilità di traduzione in svariate lingue, sia di Linux che della suite GCompris.

E’ stato possibile realizzare questo progetto secondo le finalità e gli obiettivi prefissati grazie alla disponibilità della Direzione della Scuola Materna ‘Carli’ di Villamontagna (TN) che ha appoggiato e sostenuto l’iniziativa e, naturalmente grazie alla volontà dei docenti che si sono messi in gioco ed hanno saputo interpretare le molteplici suggestioni date dai bambini, un grazie va anche al LinuxTrent che ha sostenuto volontariamente l’iniziativa.

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